venerdì 8 aprile 2011

DIVINA COMMEDIA MAHLERIANA (INFERNO, PURGATORIO E PARADISO) preludio a LISZT


A mio parere, dividerei l' opera di Mahler in una specie di Divina Commedia musicale, mettendo nell' Inferno,  il periodo delle sue seconde sinfonie (ossia, la quinta, la sesta e la settima), quelle in cui il suo umore non era così felice e quasi appariva tragicizzato dalla prematura scomparsa della sua giovane figlia, per cui il nome di "Tragica" a quel capolavoro che è la sesta sinfonia, ci poteva stare tutto ...


La quinta sinfonia, iniziando con quel tema semi trionfale di una lunga marcia funebre, ci porta verso i lidi magici e notturni della settima, capolavoro unico nel suo genere, quasi italianizzato dalla presenza del mandolino...

Questo è il periodo di maggior produzione, a metà, se così si può dire, della sua esistenza; quello in cui, senza aver mai contravvenuto allo sviluppo puramente musicale, coerente con il carattere volitivo e preciso di quest'anima ricercatrice di Dio, segna il trampolino di lancio per andare verso il "Purgatorio", necessaria catarsi prima "di toccare" il Paradiso, quasi un Liszt, che dopo i due primi tempi della sua sinfonia Dante, pone un corto e splendido Magnificat che ci permette di intravvedere la luce dell' eterna beatitudine ...

Tutta l'esistenza di questo grande compositore, sembra dedicata alla ricerca del "Divino oltre la vita", errabondando nei temi anelantici delle sue sinfonie al ritrovamento della contemplazione eterna, consapevole dell' esistenza di un'altra vita, colma di ogni soddisfazione
Carlo Lamberti, aprile 2011

Qui sotto, una bella lettera di Mahler a Mascagni appartenuta a C.L.








Ricorrendo anche, oltre al centenario della morte di Mahler, anche il bicentenario della nascita di Liszt riporto qui sotto il video di quello squarcio di Paradiso che il grande compositore ungherese, pose dopo aver musicato i due primi tempi della 
Sinfonia Dante, con il nome di Magnificat.
Del grande pianista di Raiding, celebreremo il bicentenario della nascita, più avanti...

Carlo Lamberti, 2011