La musica è un'arte senza limiti, dove il sogno, la realtà e la fantasia sono un caleidoscopio di suggestioni e concretezza, quasi un tonico per allungare la nostra esistenza fino ai limiti del possibile
Così siamo trascinati in una fantasmagorica danza senza interruzione, frenesia umana, turbine capaci di esaltare i nostri gioiosi piaceri
Così siamo trascinati in una fantasmagorica danza senza interruzione, frenesia umana, turbine capaci di esaltare i nostri gioiosi piaceri
l'Ungheria, isola particolare, con un linguaggio tipicamente proprio, differente da tutti i popoli che le sono vicini, rivela le sue tradizioni musicali nell'anima della puszta
Quella zona magiara, dove per secoli, cavalli con criniere al vento, vivono ed hanno prolificato in assoluta libertà, donandoci quella magica suggestione di nomadismo perenne, di libertà scelta personalmente, di indipendenza assoluta...
Quella zona magiara, dove per secoli, cavalli con criniere al vento, vivono ed hanno prolificato in assoluta libertà, donandoci quella magica suggestione di nomadismo perenne, di libertà scelta personalmente, di indipendenza assoluta...
Anche la musica, sviluppatasi in un insieme pirotecnico di danze e passioni, tra schiocchi di frusta e galoppate al vento, ci riporta in quel mondo di fiaba a modo di una saga nordica senza termine, infinita...
Questo spartito di danze, tipicamente ungherese, già in copertina ci dona la bellezza zingaresca di una musica che viene dal cuore, senza lettura di note, ma sul tramandarsi delle tradizioni di uno dei più affascinanti folklori del mondo...
Liszt, Bartok, kodaly ed il rumeno Enesco hanno tradotto in note, al pari di Nagy Zoltan questo mondo così lontano ed allo stesso tempo vicino della bellezza pusztiana...
collezione spartiti
Carlo Lamberti, 8 gennaio 2011
Carlo Lamberti, 8 gennaio 2011
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