Continuando a mostrare la vetrina della canzone con sprtiti del tempo, oggi presentiamo :Monello Bruno con le parole di Cherubini e la musica di Pasargiklian e, Signora Misteriosa, bel tango con musica di Fragna, nelle edizionio di Bixio-Cherubini del 1930/31
Pasargiklian era armeno o di origine armena ?
Chi era costui? Il disegnatore ha accomunato entrambi gli spartiti con la sua scura dimensione in copertina...
Continuando ad esporre la vetrina della canzone, ci si sofferma su : Casa di Bambola, che nel 1928, per la musica di Sciarra, i versi di E.A.Mario e, lo splendido disegno di Bonfanti, vedeva la luce come canzone dell'epoca
Nell ' ormai lontano 1930, con copertina disegnata da Grisani, arricchita dalla musica del grande Bixio, sulle parole di Cherubini e Bruno, nasceva la canzone Liliù(La leggenda del Volga)
Dalla collezione di spartiti e musica Carlo Lamberti
Sempre dalla mia collezione di spartiti, presento oggi quello di Banana milk con la bella e simpatica copertina disegnata da Aiace Droll, canzone con parole e musica diA.R.Borella, anno 1928
La canzone italiana e mondiale, negli spartiti, è stata uno sviluppo fantastico di disegnatori, più o meno futuristi ed oggi, queste edizioni, sono entrate nel mondo del collezionismo, quasi fossero stampe d'arredamento Dalla mia collezione di spartiti, presento:
La Java delle maschere
di
Bixio - Cherubini
Spartito del lontano 1929
Come si sa, il titole delle maschere, ci riporta una tradizione mondiale del carnevale, rimbalzando in tutte le parti del globo
Dalla colllezione di spartiti Carlo Lamberti, 2011
A mio parere, dividerei l' opera di Mahler in una specie di Divina Commedia musicale, mettendo nell' Inferno, il periodo delle sue seconde sinfonie (ossia, la quinta, la sesta e la settima), quelle in cui il suo umore non era così felice e quasi appariva tragicizzato dalla prematura scomparsa della sua giovane figlia, per cui il nome di "Tragica" a quel capolavoro che è lasesta sinfonia, ci poteva stare tutto ...
La quinta sinfonia, iniziando con quel tema semi trionfale di una lunga marcia funebre, ci porta verso i lidi magici e notturni della settima, capolavoro unico nel suo genere, quasi italianizzato dalla presenza del mandolino...
Questo è il periodo di maggior produzione, a metà, se così si può dire, della sua esistenza; quello in cui, senza aver mai contravvenuto allo sviluppo puramente musicale, coerente con il carattere volitivo e preciso di quest'anima ricercatrice di Dio, segna il trampolino di lancio per andare verso il "Purgatorio", necessaria catarsi prima "di toccare" ilParadiso, quasi un Liszt, che dopo i due primi tempi della sua sinfonia Dante, pone un corto e splendidoMagnificatche ci permette di intravvedere la luce dell' eterna beatitudine ...
Tutta l'esistenza di questo grande compositore, sembra dedicata alla ricerca del "Divino oltre la vita", errabondando nei temi anelantici delle sue sinfonie al ritrovamento della contemplazione eterna, consapevole dell' esistenza di un'altra vita, colma di ogni soddisfazione
Carlo Lamberti, aprile 2011
Qui sotto, una bella lettera di Mahler a Mascagni appartenuta a C.L.
Ricorrendo anche, oltre al centenario della morte di Mahler, anche il bicentenario della nascita di Liszt riporto qui sotto il video di quello squarcio di Paradiso che il grande compositore ungherese, pose dopo aver musicato i due primi tempi della
Sinfonia Dante, con il nome di Magnificat.
Del grande pianista di Raiding, celebreremo il bicentenario della nascita, più avanti...
Lasciando un momento le pendici del Vesuvio e le auliche canzoni dell’epoca fascista, vado a presentare una canzone con la copertina disegnata da un bravo ed apprezzato illustratore:
CALAMIDA
Umberto Calamida, genovese (1896 – 1964)
È stato un grande ritrattista, cartellonista, disegnatore, affermatosi nella grafica, in modo prepotente e, lasciando dietro di sé, un insieme di opere meritevoli della più grande attenzione
Presento qui la canzonePRENDIMI, datata 1930 con i versi di GUALTIERO MERLOTTI e la musica diGOFFREDO MARI, spartito nella versione perMANDOLINOoCANTO
In questo “negozio” (esposizione o vetrina), andrò illustrando gli spartiti della mia piccola collezione di canzoni e musica varia, dal sapore più “leggero”
La canzone, espressione veloce e sentimentale di un brano musicale, basantesi su un’aria o su una melodia più o meno lunga, quale espressione momentanea, quasi esteso telegramma musicale, ha una antica origine nel mondo della musica.
Alcune di esse, rappresentano una storia particolare, legata ad un momento particolare, o ad un fattore prettamente sentimentale, o commerciale e così via…
Non sarà un’ elencazione ordinata, ma solamente una vetrina, esposizione estemporanea di spartiti più o meno particolari, legati a determinati momenti dell’ esistenza umana…
Qui sotto, ho inserito le due copertine per due differenti ed antiche, rare versioni di una delle più belle e conosciute melodìe del primo ottocento francese, la famosa PLAISIR D’AMOUR, del franceseMARTIN JOHANN PAUL AEGIDIUS, detto MARTINI IL TEDESCO
(Freistadt, Palatinato, 1741 – Parigi 1816)
Questa canzone piacque così tanto che lo stesso BERLIOZ ne fece una versione orchestrata
La prima èun’antica versione francese e la seconda, una delle prime italiane, in versione bilingue(italiana e francese)
La musica è un'arte senza limiti, dove il sogno, la realtà e la fantasia sono un caleidoscopio di suggestioni e concretezza, quasi un tonico per allungare la nostra esistenza fino ai limiti del possibile
Così siamo trascinati in una fantasmagorica danza senza interruzione, frenesia umana, turbine capaci di esaltare i nostri gioiosi piaceri
l'Ungheria, isola particolare, con un linguaggio tipicamente proprio, differente da tutti i popoli che le sono vicini, rivela le sue tradizioni musicali nell'anima della puszta Quella zona magiara, dove per secoli, cavalli con criniere al vento, vivono ed hanno prolificato in assoluta libertà, donandoci quella magica suggestione di nomadismo perenne, di libertà scelta personalmente, di indipendenza assoluta...
Anche la musica, sviluppatasi in un insieme pirotecnico di danze e passioni, tra schiocchi di frusta e galoppate al vento, ci riporta in quel mondo di fiaba a modo di una saga nordica senza termine, infinita...
Questo spartito di danze, tipicamente ungherese, già in copertina ci dona la bellezza zingaresca di una musica che viene dal cuore, senza lettura di note, ma sul tramandarsi delle tradizioni di uno dei più affascinanti folklori del mondo...
Liszt, Bartok, kodaly ed il rumeno Enesco hanno tradotto in note, al pari di Nagy Zoltan questo mondo così lontano ed allo stesso tempo vicino della bellezza pusztiana...
collezione spartiti Carlo Lamberti, 8 gennaio 2011
Questo non comune spartito del tardo ottocento, reso ancor più raro dall ' invio autografo degli editori, accomuna il connubio risorgimentale, arricchito dai colori bianco, rosso e verde delle bandiere degli stati sovrani di Italia ed Ungheria...